“Il mobile first index sarà l’aggiornamento dell’indice di Google più importante degli ultimi 10 anni“.
Sono più o meno le parole usate da Gary Illyes di Google per introdurre questa importante novità ad un panel di SMXL 2016 a Milano , descritta in precedenza in questo post sul webmaster blog.
Cos’è il mobile first index?
Prima di tutto: cosa significa “mobile first index” ?
In parole povere, Google darà la precedenza, durante la scansione dei documenti, alle versioni mobile dei siti web.
Le motivazioni portate da Illyes ( e quindi da Google ) sono essenzialmente queste:
- Fino ad ora aveva utilizzato il render della versione desktop per valutare le pagine con le quali costruire il suo indice.
Questo causava problemi nei siti nei quali le esperienze desktop e mobile erano asimmetriche: confrontandomi con tanti colleghi italiani e non, quasi tutti erano ( giustamente ) concordi che un utente mobile ha un profilo di esperienza e di aspettativa molto diverso da quello desktop. Questo spesso significava che ad esempio nel sito mobile venissero tagliati e sintetizzati i contenuti, cosa che poteva effettivamente portare una discrepanza tra l’effettiva “utilità” per gli utenti di Google della pagina desktop da quella mobile; - Secondo i dati di Google il mondo della ricerca sta diventando ( o è diventato ) prevalentemente mobile: Illyes porta l’esempio dell’Indonesia:su 250 milioni di abitanti, l’85% di query sono mobile. Il desktop computing è infatti un’esperienza ancora per un ridotto numero di persone nei paesi di Asia e America del Sud.
Le difficoltà incontrate da Google
Nel suo intervento, Illyes ha prima di tutto voluto evidenziare le difficoltà incontrate da Google durante i test dell’indice mobile first ( nota curiosa e positiva: nel panel precedente, durante il quale ho avuto l’onore di dividere il “palco” con Piersante Paneghel e Sante Achille, diverse persone avevano argutamente anticipato facendoci domande molto interessanti ):
- Vi è una scarsità di link verso le versioni mobile dei siti web: ribadendo in modo non troppo velato l’importanza dei link per una loro corretta valutazione dei siti web agli occhi di Google, Illyes ha spiegato che inizialmente la mancanza di questi segnali ha rappresentato un grosso problema.
Da quello che ho capito, Google idealmente unirà, per alcuni segnali quali i link, le versioni mobile e desktop dei siti. Sanno che mettere troppa complessità sulle spalle dei webmaster significa il disastro ( basti pensare la poca adesione al programma dell’authorship markup, che non era certamente uno scoglio insuperabile ). - Vi è una scarsità di keyword: attualmente molti, come già detto, tagliano moltissimo il contenuto durante l’esperienza mobile.
Uno dei presenti in aula faceva l’esempio del sito del gommista: via desktop vende gomme di tutti i tipi e servizi, via mobile vende solo il pronto intervento per foratura. Illyes dice che Google in questo caso riuscirà a distinguere le 2 versioni , nel caso ci siano, e ad offrire quella giusta rispetto alla piattaforma che ha effettuato la query. Nel caso esista solo una versione Desktop, verrà utilizzata quella. - La structured data è spesso non implementata sui siti mobile: su questo Illyes si è molto raccomandato ,e lo fa anche l’articolo del blog di Google. Qui Google si aspetta che si muovano i webmaster inserendo il codice nella loro versione mobile.
Consigli pratici per prepararsi
Per riassumere in consigli “pratici” per i più ansiosi riguardo questo nuovo ( sigh ) mobilegeddon:
- Se il vostro sito mobile e il vostro sito web sono simmetrici, oppure avete semplicemente un sito responsive, potete stare tranquilli e non dovete in buona sostanza fare nulla;
- Se avete solo la versione desktop del vostro sito e non avete in progetto di produrre quella mobile, non sarete automaticamente esclusi ma verrete valutati in base alla pagina desktop ( tenendo a mente che già dall’anno scorso Google ha introdotto la “mobile friendliness” come segnale di ranking, quindi avrete comunque uno svantaggio che non è possibile quantificare esattamente. E fate sto sito mobile su! );
- Non toccate i canonical! Google sa che non è la soluzione più pulita per lui considerare quelli che oggi esistono tra versioni mobile e desktop, ma non si aspetta che tutti i webmaster del mondo li “girino” per farlo contento;
- Un’altra cosa che è venuta fuori da una domanda: non forzate AMP su ogni pagina inseguendo fantomatici miglioramenti nei ranking.
AMP serve a migliorare l’esperienza utente e funziona in settori specifici, primo fra tutti il settore news.
Illyes, quando una presente ha chiesto se lui ne avrebbe consigliato l’implementazione in un sito che tratta di prodotti finanziari, ha detto “Personalmente no, ma la risposta differisce in base a quale team/membro di Google lo chiedi”; - Verificate le versioni mobile dei siti nella search console ( parlo naturalmente di chi ha ad esempio “m.sito.xxx” non di chi utilizza una soluzione responsive );
Per concludere, mi pare che Google abbia le idee più che mai chiare e stia prendendo molto sul serio la questione, anche i feedback utente. Illyes invita a contattarlo via Twitter o nei Webmaster Forum per fare domande o segnalare criticità particolari che potrebbero essere sfuggiti agli ingegneri di Google.
Se qualcuno dei presenti pensa che mi sia sfuggito qualcosa o che abbia capito male, mi contatti in privato o nei commenti, mi interessa che questa sia una risorsa il più possibile completa.
Questo è solo il primo post riguardo ai tanti interessanti interventi ai quali ho assistito e partecipato in questo evento, se siete interessanti a saperne di più, l’appuntamento è su questo blog nei giorni a venire.
Ilario Gobbi says
Grazie mille per questo approfondimento e per l’opera di divulgazione di quanto espresso al SMXL, molto utile per avere le idee più chiare sulla situazione di indexing di mobile e desktop e, inaspettatamente, anche di AMP (tanto di cappello per la correttezza con cui hanno indicato le situazioni in cui conviene implementarlo).
Emanuele Vaccari says
Grazie a te Ilario. Come dice lui stesso, Illyes è un ingegnere ma di sicuro non un venditore 🙂