► Con questo video pseudo motivazionale, dove in realtà semplicemente mi incazzo per l’atteggiamento poco produttivo di tante persone di fronte ad un calo di performance SEO perchè “Google è cattivo”, pensavo di fare il pieno di dislike. E invece, incredibilmente, mi hanno ringraziato in tanti sia in pubblico che in privato.
Riassumendo, chi viene colpito da un update di Google come quello rilasciato in Febbraio dovrebbe a mio parere:
a) Accettare che evidentemente il proprio sito non era gradito o non era abbastanza;
b) Capire se di Google si è provocato la rabbia o il disprezzo;
c) Agire di conseguenza.
Penso non sia necessario capire ESATTAMENTE cosa l’algoritmo abbia cambiato: basta cercare di fare IL MENO POSSIBILE! Perchè di questo si parla.
“vorrei capire cosa ho sbagliato per mettere a posto giusto quella cosa li“. Nope. Queste sono occasioni per farsi un esame di coscienza. I siti non sono mai perfetti, possono sempre migliorare. E’ ora di capire come farlo.
Mettete l’utente prima di tutto, non sono frasi da baci Perugina, è lui il cliente di Google, quello che deve fare ricerche per cliccare sulle sue ads. E’ lui che dobbiamo trattare bene, a Google basterà che gli rendiamo possibile capirlo nel minor tempo possibile ( accessibilità e ottimizzazione dei percorsi di crawling del sito, gestione dei duplicati etc. etc. )
► Vi segnalo anche un altro mio video, uscito ieri, sui contenuti duplicati. Altra super ansia spesso immotivata. Google è abbastanza furbo per capire cosa si duplica per scelta, per fare ranking e quindi cosa punire. Sa altrettanto bene che copiare le caratteristiche tecniche dal sito del produttore è inevitabile. O che in alcune query ci sarà pochissimo testo. Applicate il buonsenso, sempre.
► Questa non sapevo se metterla tra le notizie SEO della settimana o quelle più libere. Il 14 Marzo chiude DMOZ. Ho iniziato a lavorare con la SEO dopo gli anni ruggenti della piattaforma, ho tentato invano qualche inserimento e gestito invece clienti che avevano il link da 10 anni. A sentire i colleghi più esperti sull’argomento, come Giorgio Tave che ha scritto un post che linka un post molto interessante ( e vecchio ), non abbiamo perso molto. RIP.
► Google ha pubblicato i risultati di un test sul mobile web: ha analizzato 900mila landing pages di ads mobile in 126 paesi, in settori differenti e disparati.
- Il tempo medio di caricamento di una pagina mobile è di… 22 secondi!
- Il 70% del web mobile impiega 7 secondi per il render dei soli contenuti above the fold. E io che mi incazzo quando i miei siti stanno sopra il secondo e mezzo per l’evento di fine load!
- Il 53% delle persone scappa se la pagina impiega più di 3 secondi a caricare;
La morale è che la velocità di un sito web, a prescindere che influenzi la SEO o influenzi le pageviews, influenza il revenue. Un utente che va via è un utente che non convertirà. E alla fine, conta solo quello.
Cosa dicono i vicini: news dal mondo non-SEO che toccano la SEO!
► [ via Martino Mosna ] Un gruppo di ricercatori ha scritto dei dati su delle sequenze di DNA ( tra i quali un sistema operativo! ), per poi estrarli senza aver nessuna perdita nei dati stessi. Questa cosa è talmente, ai miei occhi, vicina al reame della fantascienza che davvero faccio fatica a comprendere bene come sia possibile.
Ecco alcuni dati:
- 1 grammo di DNA contiene più di 200 PETAbyte ( peta = 10^15 ) di dati
- può durare 100 anni, contro i 20/30 anni dei cd-rom ( di qualità )
I ricercatori affermano di poter rendere accessibile a livello industriale questa tecnologia in 15 anni. Mamma mia.
► Perspective, le API di Google in grado di filtrare i commenti tossici dei troll da un sito web ( !!! ), sono ancora piuttosto fallibili: questo test sulla destra dall’abuso verbale facile di Trump fa vedere come gli sfuggano ancora le cose sottili. Scherzi e test più o meno utili a parte, la trovo una tecnologia terribile. Aborro ogni forma di censura, è il piede nella porta del controllo e della tirannia. O forse leggo troppa narrativa distopica.