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Home > EV SEO Newsletter > EVSEO Newsletter #15

EVSEO Newsletter #15

Pubblicato il 2016-12-19

Ultima modifica il 2020-02-03

► Ultimamente Riccardo Esposito ha fatto uscire 2 post, uno sulla Freshness e l’altro sul Featured Snippet. Oggi prendo in esame quest’ultimo.

L’articolo, come di consueto sul suo blog, è scritto molto bene e da buoni spunti, ma non ho trovato un paio di precisazioni molto importanti che vorrei fare io stesso:

  • Non viene indicato chiaramente che l’assegnazione dello snippet avviene tramite un algoritmo completamente diverso da quello dei canonici link blu in SERP. Ci sono stati casi riportati di snippet pescati dalla terza pagina.Essere nello snippet non porterà giovamento diretto alla pagina negli slot delle SERP canoniche, e non vuol dire che il sito sia “autorevole” agli occhi di Google. Significa in buona sostanza che avete indovinato la formula per un paragrafo altamente rilevante per la query in esame.
  • Riccardo riporta un grafico di Semrush riguardo i risultati, che pare indicare un “500% di incremento”. Quello che posso dirvi è che da quel che ho visto io, e sentendo/leggendo alcuni colleghi, alcuni di questi snippet invece sono veri e propri buchi neri di visite e impression. Questa cosa varia da query/nicchia in query/nicchia. Se l’utente esaurisce l’intento in SERP, non illudetevi sul fatto che possa cliccare sul link della fonte.E solitamente lo snippet è su query che in un qualche modo vengono esaurite direttamente nella SERP. Il CTR del link di approfondimento non è lo stesso di una “prima posizione old school”. Naturalmente non sto dicendo che sia deleterio stare nello snippet, ma non è sicuramente la panacea di tutti i mali, e sopratutto sono elementi distraenti dalla navigazione che porta $$$.

Detto questo, come dicevo tempo fa in una SEOttimana, i siti che addirittura vivono sui dati, come “l’età dei VIP” o robe del genere, possono farsi il segno della croce, perchè ( com’è giusto che sia ) la query viene esaurita in SERP in un secondo. Immaginate quando inizierà a rispondere direttamente a voce senza aprire la SERP ( anche se Google Now risponde anche ora ).

Insomma, non fatevi entusiasmare troppo. Il mio consiglio, se lavorate nell’editoria web, è di lavorare sulle query “non oggettive”, di lavorare per esempio sull’interesse che la voce del vostro brand/sito genera sul pubblico. Quello non finirà mai ammazzato da uno snippet. Generate interesse e fiducia.
Le informazioni “oggettive” verranno inglobate da Google, è inevitabile.

Questa settimana, non so se posso anticiparlo ma visto che siamo tra amici lo faccio 🙂 , dovrei registrare una “intervista” proprio sull’argomento con il buon Riccardo, stay tuned!

► Restando in tema, in questo articolo di Wired viene spiegato, a grandi linee, il ruolo delle reti neurali proprio nella creazione degli snippet. Mi sa che non finiremo il decennio con la stessa internet amici miei.

► E parlando di fiducia arriva il bravo Giovanni Sacheli sul suo blog, dove parla di intento di ricerca. Una bella panoramica, per alcuni forse più un ripasso, su di un argomento veramente centrale. Un ripasso non fa mai male. Lo segnalo anche perchè penso potrebbe far comodo poterlo passare a dei clienti, per i colleghi.

► Mueller ha fatto un intervento sul targeting internazionale ( più nello specifico, il geotargeting e l’hreflang ) e la SEO. Non ho guardato tutto il video ( non ho proprio tempo e Mueller è soporifero ) ma anche solo dalle slide ci sono diverse cose interessanti da tenere a mente:

  • Il geotargeting, per chi non ne fosse ancora convinto, da un effettivo ranking boost e lavora su un’intera sezione del sito, o sul sito intero. Viene puntato verso un paese ( importante );
  • l’hreflang lavora a livello pagina, non da nessun ranking boost e lavora sulla lingua: la differenza fondamentale è che potete fare targeting su paesi diversi con la stessa lingua.Ad esempio, possiamo creare una pagina in inglese per la gente che atterra sul sito dall’Inghilterra, e una pagina in inglese per gli inglesi che atterrano sul sito dall’Italia ( per esempio in vacanza ). La differenza è sostanziale.
  • Tra i possibili problemi dell’hreflang, quello che il link sia posizionato male e non venga letto da Google perchè ad esempio sepolto sotto chiamate JS e CSS nell’head, o risucchiato da una “document.write”. Mueller consiglia di utilizzare la sitemap per indicarlo. Trovate nella scorsa newsletter un bel articolo di Sacheli che spiega tutto.

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|■ Cosa dicono i vicini: news dal mondo non-SEO che toccano la SEO!

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► Vorrei proporvi nei prossimi appuntamenti alcuni canali YouTube fantastici, nessuno a tema strettamente SEO. Molti però sono fonti di ispirazione anche per il mio lavoro, e vorrei condividerli con voi.

Il primo è “Game Makers Toolkit“, un canale fantastico dove vengono analizzate con grande cognizione di causa le meccaniche di game design di vari videogames/serie. Fare videogames ( quelli belli ) significa scolpire esperienze, come capita con i siti.
I game designer con gli attributi, come quelli di Nintendo, hanno approcci fantastici, come ad esempio quello trattato nel video di copertina, i 4 stepsdell’ultimo Super Mario.

In pratica, i designer hanno fatto in modo che in ogni livello ci fosse una meccanica particolare, che viene sviluppata in modo progressivo, con un “tutorial” invisibile di esplorazione, un concetto che sto provando a inserire in alcuni miei siti web. Il resto ve lo lascio scoprire. Bellissimo canale.

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|■ SEO Meteo

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Vi racconto una storia molto simpatica: penso di non aver mai preso così tanti link come nell’ultimo mese, periodo nel quale il mio sito web personale ha subito un crollo non indifferente sulle chiavi principali ( ES: la tanto vituperata “consulente SEO” che più che “vanity” per me si è rivelata fonte di tanti interessanti contatti nei mesi in cui sono stato nella top 5 ).

Sui perchè ho qualche idea, ma dovrebbe far riflettere che su un sito propriamente ottimizzato ( fidatevi! ) i link non abbiano l’impatto devastante che ci si aspetterebbe

E’ una situazione che ho visto in diversi frangenti. La mia sensazione è che Google stia cercando di “rallentare” su alcune tipologie di chiave, rendendo le fasi di test sempre più lunghe e sopratutto lontane nel tempo. Il “tiering” avviene più di rado, e con più “severità”. Qualcuno sa di cosa parlo, gli altri dovranno aspettare il momento nel quale vorrò parlarne :).

Buona settimana, ci sentiamo prima di Natale per gli auguri,

E.V.

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