► Come accade spesso anche nei linguaggi di programmazione, se ci sono due meta tag contrastanti index o noindex nella pagina, viene onorata la più restrittiva. La fonte è il blog dei webmaster di Google con un post del lontano 2007 riproposto su Google Plus da Glenn Gabe.
Scommetto che molti di voi non lo sapevano. Anche io perchè, sinceramente, non mi ero mai posto il problema, se le trovo doppie le tolgo!
► Gary Illyes in una delle sue solite interviste, questa volta per Marketing Land (qui il podcast , ha svelato un retroscena interessante sulla gestione dei links da parte di Google.
Parafrasando ciò che è stato detto i vari algoritmi/servizi di Google vanno ad “etichettare” ( in realtà ad inserire dei flag, anche se Illyes dice di no ) ogni link di un sito con le loro “conclusioni” riguardanti lo stesso.
I 3 esempi fatti, per chiarire meglio, sono stati:
■ Etichetta “Penguin real time” per segnalare i link sospetti. Una presenza predominante di link di questo tipo fa scattare una analisi manuale ( e una possibile conseguente penalizzazione manuale );
■ Etichetta “Footer”, per indicare il posizionamento del link nel footer e quindi la minore importanza dello stesso nell’economia della pagina;
■ Etichetta “Disavow”, per indicare l’inserimento del link in una lista di link disconosciuti attraverso il disavow stesso;
Un link può avere più etichette.
Immagino che il sistema sia stato fatto come sovrastruttura per rendere comprensibili i risultati delle analisi dei vari algoritmi/servizi a tutti gli algoritmi/servizi, oltre che ai revisori umani.
Immagino inoltre che come me tanti altri tra i lettori avessero immaginato un sistema simile, ma è comunque interessante “dare un’occhiata” ad un sistema interno che sembra molto semplice ma rimane molto efficace.
E’ facile pensare che ci siano anche alert automatici basati su soglie di presenza di alcune di queste flag ai vari meccanismi antispam. Conoscerle sarebbe il sogno bagnato dei colleghi black hat.
Il problema è che sicuramente cambiano di continuo: parte della Google Dance che vediamo è data anche dall’aggiustamento di questi filtri, ne sono convinto.
► Questa settimana c’è stato molto di cui discutere dopo un video di Giorgio Tave che definisce la SEO Semantica una “boiata”.
Il problema in questo caso è che penso sinceramente che quello che lui ritiene “SEO semantica” sia diverso, ad esempio, da quello che ritengo io tale.
Quante volte mi avete sentito parlare di “SEO semantica” chiamandola con questo esatto nome? Praticamente mai, anche se buona parte della mia metodologia potrebbe, secondo me, venire inquadrata con questo nome.
Sapete perchè? Perchè a parlare con termini ambigui non ci si capisce mai.
Nella SEO cerco sempre di utilizzare concetti “esplosi”, ovvero preferisco ripetere la definizione di qualcosa in modo quasi stucchevole piuttosto che non farmi capire.
Detto questo, la SEO e Internet sarebbero cose migliori se seguissimo il consiglio di Matteo Landi, vi lascio leggere il suo post.
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|■ Cosa dicono i vicini: news dal mondo non-SEO che toccano la SEO!
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► Visto che l’intervista è una tipologia di contenuto che vedo moooolto utilizzata ultimamente su blog degli argomenti più disparati.
Questo secondo me perchè si tratta di un genere dove i i contenuti li scrivono gli altri, li pubblicizzano e spesso le linkano ( anche io lo faccio! ). Minima spesa, massima resa.
Per questo vi segnalo questa bella guida di Asocialman su come scriverne una in modo efficace.
► ( via Michael Martinez ) Hillary Clinton vorrebbe puntare forte sull’analisi dati per contrastare il terrorismo, e appoggiarsi a privati. Nel mentre, gli algoritmi predittivi prosperano. Minority Report in 3,2,1…
► Walmart, grande catena americana di superstore, ha reso open source il codice della loro App React/Node.js che sta sotto al loro ecommerce che fa 80 milioni di visitatori mensili e gestisce 15 milioni di prodotti. Ce ne fossero di compagnie così illuminate.
► ( via Maurizio Ceravolo ) Questi geni hanno ridotto sensibilmente il numero di colli danneggiati segnalando ai corrieri di star trasportando TV e non biciclette. Cosa c’entra il packaging con la SEO? Mi è sembrato un esempio molto concentro di “thinking outside the box”, un concetto fondamentale mentre si fa SEO.
Ad esempio la metodologia per segnalare in massa pagine che vanno in 404 attraverso le sitemap mi è sembrata una cosa geniale, e la utilizzo molto di frequente. Per maggiori informazioni scrissi una guida qualche mese fa, con un paragrafo dedicato.
Non sempre la strada più diretta è quella più logica!
► A proposito di intelligenza artificale… Un po’ di coccio, ma affascinante.
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|■ SEO Meteo
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Alcuni colleghi americani segnalano grossi picchi di siti che hanno trattato in quanto “pinguinizzati”. Non dovrebbe essere una sorpresa no?
Buona continuazione della settimana,
E.V.