In questo volume:
- Google toglie il bottone da 7 miliardi di euro
- Google toglie il filtro più interessante della nuova Search Console
- AMPHTML EMAIL
- Local search nel 2018
Ce la farà il nostro eroe a mandarla davvero la domenica mattina? lo scoprirete solo continuando a pazientare…
1 ► Questa settimana Google ha deciso, piuttosto a sorpresa direi, di togliere il bottone “visualizza immagine” dalla Image Search per far si che “le immagini vengano visualizzate nel contesto della pagine web sulle quali risiedono”. Sarà inoltre possibile effettuare la reverse image search, per intenderci utilizzare un’immagine come query, solamente dalla barra di ricerca cliccando sull’icona raffigurante la macchina fotografica.
Secondo Search Engine Land la vera ragione sarebbe il recente accordo che Google ha raggiunto con Getty Images, azienda che nell’aprile 2016 aveva denunciato Google alla commissione antitrust europea, con in tavola una possibile multa da 7 miliardi di euro ( !!! ), dicendo che la ricerca di immagini ad alta risoluzione causava un danno economico a Getty e ad i suoi clienti. Insomma, come si dice a Modena, pararsi il culo. In alcuni forum piuttosto loschi che frequento da spettatore ( black hat e compagnia bella per intenderci ) un utente in particolare parlava di come Google avrebbe servito un’immagine compressa nelle SERP per evitare che le persone si potessero comunque scaricare l’immagine nativa con un semplice “apri immagine in un’altra scheda”, cosa in realtà tutt’ora possibile come segnalatomi da diversi utenti.
E quindi cosa cambia per chi come la maggior parte di noi non viene tutelato da questa mossa pro copyright? La prima cosa che viene da pensare è una maggior quantità di traffico verso i siti ben posizionati sulla Image Search. Personalmente ne ho diversi nelle varie Search Console e devo dire che… non ho notato nessuna differenza. Certo, parliamo di un paio di giorni di dati, ma se ci pensiamo bene chi, ad esempio, usava Image Search per cercare prodotti aveva già da tempo la possibilità di esplorare il relativo sito con bottoni molto chiari ( e probabilmente efficaci visto da quanto sono implementati senza nessun cambiamento ). La vera differenza la farebbe l’impossibilità di scaricare l’immagine direttamente dalla SERP: quello si che “butterebbe” dentro gente! Certo, la qualità del traffico non sarebbe un granché in questo caso… Come diceva il mio adorato Lucio Battisti “lo scopriremo solo vivendo“.
2 ► Questa settimana Google ha tolto una cosa molto più interessante da uno dei suoi prodotti: il filtro low interest del tool index coverage della nuova Seach Console. Fortunatamente non avevo ancora fatto la guida che ho in mente di fare da un po’ perché su quel filtro avrei speso molto, molto tempo in modo da descriverlo al meglio. La decisione infatti, da un certo punto di vista, non mi sorprende: era un dato piuttosto difficile da interpretare senza un’adeguata esperienza. Se una pagina finita in quel “cestino” era con ogni probabilità considerata di bassa qualità da Google ( rispetto alle query ), l’ambiguità stava nel “perché”. Tra le possibilità che avevo rilevato:
- Una vera e propria pagina con contenuto di bassa qualità ( Panda bait, letteralmente “esca per Panda” );
- Pagina clonata/duplicata;
- Pagina cannibalizzata, ovvero che viene omessa perché nello stesso sito c’è una pagina che risponde meglio alla stessa query;
- Pagina con gravi problemi di rendering: il contenuto può essere valido ma se sono bloccate risorse di rendering e la pagina non è consultabile a Google non interessa, letteralmente;
Dove finiranno in questo tool questo genere di pagine che venivano indicizzate ma raramente mostrate in SERP? Io penso che potrebbero addirittura rendere più granulare questo tipo di reportistica, magari citando singolarmente le casistiche che ho riportato qui sopra. Mi spiace che questo filtro sia sparito perché per un SEO era probabilmente quello più interessante. R.I.P.
3 ► Google ci ha però fatto quello che secondo me è un bel regalo: ha rilasciato AMPHTML EMAIL, di fatto una estensione ( a codice ) per Gmail che permette di rendere più dinamica l’esperienza della lettura email con la possibilità, ad esempio, di aggiornare le email attraverso l’aggiornamento del sito AMP incluso.
Curiosando in giro ho visto reazioni piuttosto diverse fra loro: da una parte c’è chi è molto preoccupato per la possibilità di nuove vulnerabilità da sfruttare nell’ambito del client mail e chi come Giorgio Taverniti si chiede se non sia l’ennesimo modo di Google di complicare le cose, dall’altra ( parte ) ci sono parecchi molto eccitati dalle possibilità di questo sistema.
Personalmente sto un poco nel mezzo: ci vedo molto potenziale positivo ( le email che rimangono aggiornate sono una figata! ) e ho un paio di clienti ai quali mi piacerebbe far testare l’implementazione di questo sistema. Detto questo con un po’ di malizia penso che se diventasse “di tendenza” un’esperienza del genere forzerebbe tanti a migrare la propria mail su Gmail ( o perlomeno su client compatibili ), rafforzando il già troppo consolidato monopolio di Google. Inoltre, come tanti altri commentano, penso che l’email sia già uno strumento fantastico e metterci dentro un sistema a forte rischio di spam potrebbe essere davvero controproducente perché sicuramente qualcuno più furbo di me sta già pensando come farci palate di soldi a scapito del prossimo ( con il sistema AMP intendo ).
L’unica cosa piuttosto sicura secondo me è che AMP, se non si “riposiziona”, è destinato a scomparire, conviene solo a Google e come tecnologia sarà superata da implementazioni che permettono Internet molto veloce a tutti senza dover regalare ai server di Google i propri contenuti. Che ne pensate?
4 ► Ho letto molto rapidamente questo post di Giuseppe Schettino dedicato alla local search nel 2018 ma mi sembra un ottimo riassunto delle ultime novità annunciate/rilasciate/discusse in brevetti sulla local search fatto attraverso la creazione del resoconto del webinar The state of local search in 2018.
Nel post si parla di:
- Dati su rich results e posizioni zero nel 2017;
- Utilità dei siti web per le attività locali;
- Mobile first indexing;
- Legame tra reputazione/recensioni e posizionamento;
- Metriche “fisiche” quali il tempo di viaggio;
- Voice Search;
Un sacco di roba! Farà piacere anche a chi non ama l’inglese. Grazie Giuseppe!
A proposito di promesse non mantenute non sono ancora riuscito ad avere abbastanza podcast registrati per riprendere a pubblicare, ma il problema è anche che ho reiniziato a registrare video… :). Rimanete sintonizzati per maggiori informazioni!
Sondaggio veloce: quanti preferirebbero una mail text only? Ho paura che diversi client considerino spam questa mail e vorrei fare un esperimento in questo senso. Se avete dei feedback li ascolto molto volentieri!
Anche per oggi è tutto, vi auguro una buona giornata e sopratutto buona settimana,
PS: se vuoi recuperare le vecchie campagne, puoi farlo da qui: http://bit.ly/evseo-news-archive