In questo volume:
- Google aggredisce le query ambigue
- Noncurante della neve la search sorpassa il social sui referral
- Fishkin lascia (l’operatività di) Moz
- Google diffonde i dati relativi agli appelli per il diritto all’oblio
- I 3 tool salva-vita di Amin El Fadil
1 ► Google dichiara di aver iniziato a implementare dal 28 Febbraio dei doppi rich results nelle SERP per alcune query più ambigue. Immaginando già l’orrore che coglie il webmaster della porta accanto al pensiero dell’ennesimo “taglio” dei mitici “10 blue links“ vorrei fare una breve riflessione sulla questione.
Iniziamo col dire che si, di fatto se guardate l’esempio riportato praticamente le prime due schermate delle SERP ( piene ) da mobile su di una query con questa implementazione sono solamente 2 rich results con i relativi 2 link ( che non so quanto dureranno ). “Oh noes la SEO è morta” direte: abituatevi all’idea, vi dico io.
Non al fatto che la SEO sia morta ( al massimo cresciuta ) ma piuttosto che l’utente verrà servito sempre più direttamente da software o addirittura device che vorrebbero assurgere al ruolo di assistenti personali , entità che offrono in qualsiasi momento soluzioni nel più breve tempo possibile. Google ha, almeno secondo me, creato questo interessante mercato nel quale si stanno buttando diverse aziende ( pensate alle answering machine di Alexa ) e vuole rimanerne il leader: lavora con implementazioni come questa ( e altre descritte in questo bell’articolo del dr. Pete che approfondirò nella prossima newsletter ) per lavorare sulla velocità del “servizio di risposta”, come l’ho chiamato ogni tanto durante le consulenze. “Sgrammatichevole” lo definirebbe il rag.Filini ma rende l’idea.
Come faceva notare il bravo Andrea Ronzano su Fatti di SEO Google mostra da qualche tempo un comportamento che lui definisce “più” deciso su query ambigue: se prima ad esempio c’erano 10 risposte diverse su 10 link in SERP, con un mix di tipologie di sito/tipologie di voci/tipologie di business/tipologie di risposte diverse molto vario per l’indecisione del motore che non capiva la query veramente, ora capita anche a me sempre più spesso di vedere magari “solo” 3 o 4 risposte spalmate su 10 risultati: Google è più certo dell’intento di ricerca o forse, semplicemente, tenta di farci digerire la risposta che meglio crede in alcuni casi.
Questa nuova implementazione, che nell’esempio è formata da 2 rich results di risposta diretta alla query per 2 intenti differenti e una serie di query per la disambiguation, è l’emanazione pratica di queste osservazioni che mi fa piacere condividere con uno attento come Andrea. Peccato che non scriva più spesso, perché lo leggerei sempre con interesse :). Dategli una bella pingata da parte mia va la!
2 ► Dopo 4 anni nel 2017 il traffico referral dai social è stato superato nuovamente dal traffico referral proveniente dai motori di ricerca, o almeno così rileva Shareaholic in uno studio sul suo network di 400 milioni di utenti su 250mila siti mobili e desktop. Si parla di siti di diversa natura ( blog, news, ecommerce ), nicchia ( bellezza, fashion, marketing etc. etc. ) e performance ( citando “dai 1000 visitatori unici mensili a più di un milione” ), insomma un dataset interessante.
Altrettanto interessante è la considerazione per la quale ” ( l’ecosistema ) search ha recuperato sul social non ignorandolo ma abbracciandolo“, andando ad attingere a piene mani dalle fonti e più in generale dal tipo di informazioni comunemente legate, intorno al 2013 almeno, proprio all’universo social. Personalmente penso subito ad AMP e ai caroselli di news, ad esempio.
L’articolo parla anche di come alcuni social network siano stati massicciamente incorporati e/o indicizzati, tipo Twitter, ma da diversi mesi si è visto un declino forte nel numero di questo tipo pagine sulle SERP se parliamo di Google. Interessante anche la considerazione di come investire sulla search sia un investimento molto “concentrato” perché di fatto si investe su una o al massimo due piattaforme: Google e i network regionali verticali come Yandex e Baidu aggiungo io.
Facebook ha perso il 13% della fetta dei referral dalla prima metà del 2016 alla seconda del 2017, e quasi l’8% tra la prima e la seconda metà sempre del 2017. Immagino che ci sia lo zampino dei nuovi algoritmi e i battibecchi con editori e brand a riguardo di queste “geniali” nuove trovate sulla reach organica. Facebook è di fatto un market pubblicitario a pagamento se si parla di aziende ma è sempre più carente sulla demografica dei giovani/giovanissimi, e la crescita relativamente forte di Instagram lo mostra chiaramente ( e l’adozione mostruosa di YouTube, che è il motore di ricerca dei minorenni, che vogliono qualcuno che gli spieghi a video quello che vogliono sapere ). E poi dicono che la SEO è morta.
3 ► Il buon Rand Fishkin lascia Moz. ( nell’operatività ) l’azienda che ha fondato con sua madre nel 2007 e che chiunque faccia SEO conosce. Non so dirvi se Fishkin fosse un grande imprenditore, forse no, ma sicuramente è una persona che non ha mai smesso di esporsi e di mettere, come in questo caso, le proprie esperienze a nudo, forse un po’ per l’ego ma penso sopratutto per poter aiutare il prossimo. Questo dal mio punto divista gli fa molto onore.
Come dice molto bene Simone Righini “Nel nostro mondo fatto di miti e leggende, ogni tanto qualche eroe incarna tutta l’umanità possibile e ci mette la faccia e il cuore“. Ricordo un paio di post sulla sua depressione di qualche anno fa, periodo che gli ha cambiato la vita e probabilmente la chiave di volta anche nella faccenda societaria di Moz, che personalmente mi hanno molto colpito. Non c’è molto da dire a riguardo, mi pareva però giusto condividere con voi questa bella e sincera finestra sul cuore di una figura così influente nella nostra community. In bocca al lupo Rand!
4 ► Secondo questo articolo pubblicato sul nuovo blog di Google dal 2014 sono state fatte in Europa 2.4 milioni di richieste a Google per il “diritto all’oblio” e ne sono state accettate ( e processate ) solo il 43%. Sinceramente, viste le tante richieste che ho ricevuto tramite un articolo che si posiziona molto bene per query quali “cancellare una pagina da Google”, pensavo a proporzioni molto differenti a riguardo dei motivi degli appelli a questo diritto molto “interessante” e sotto alcuni punti di vista, almeno per me, controverso ( la mia ragazza ci scrisse una interessante tesi universitaria a riguardo, chissà un giorno la intervisterò! ). Tanto per stare in tema elezioni, il 21% delle richieste dal 2014 vengono da “politici/agenti governativi”.
Avrei molto da dire sui dati ma non è la sede giusta, che dite ci faccio un bel video? Ho dei casi ( umani ) di studio molto interessanti, potrebbe servire per spiegare a scuola quali sono i “pericoli” dell’esposizione online, sopratutto a riguardo della tendenza ad avere una eco pressoché eterna. Per i più interessati è disponibile la vera e propria ricerca dalla quale è stato estrapolato l’articolo.
5 ► Vorrei fare una cosa un po’ diversa dal solito citando integralmente un post su Facebook del mio amico Amin El Fadil, che regala spesso perle che però vengono risucchiate dalla relativamente breve rilevanza dei contenuti su Facebook. Gli ho chiesto il permesso ma non ho aspettato che mi rispondesse :D, se si arrabbia ditegli che a voi ha fatto piacere leggere queste cose!
“[3 tool salva-vita per automatizzare verifiche SEO su più siti]
Non ho tempo per bloggare e quindi ho deciso di pubblicare qualche pillola (o supposta, a seconda dei casi) direttamente sul gruppo :-). Se dovete gestire lato SEO decine/centinaia di progetti web oppure ne avete pochi ma con poco tempo per verificarli avere degli automatismi che vi segnalino problemi avvenuti o futuri è un salva vita. Vi segnalo 3 tools gratuiti che uso in un indirizzo mail apposito e mi hanno salvato da potenziali grane anche grosse in più occasioni:
- Robotto -> Segnala cambiamenti al robots.txt e ai codici di stato HTTP – errare è umano e posso sempre capitare pasticci, down che quando prolungati possono portare a cali che talvolta non recuperi in toto una volta ripristinato il sito.
- Punctual Frog/Windows Task Scheduler -> Permette di programmare le scansioni di Screaming Frog, io ne programmo varie a livello mensile e settimanale in modo da rilevare in modo puntuale eventuali problematiche sopravvenute dall’ultima scansione. FONDAMENTALE farlo regolarmente, mi ha permesso di scoprire al volo un “noindex” messo per sbaglio in una pagina estremamente importante di un grosso e-commerce prevenendo disastri!
- SERPLAB -> Un keyword tracker che ti da la possibilità di ricevere mail quotidiane/settimanali con aggiornamenti sul posizionamento delle keyword da te ricercate, utile per un aggiornamento rapido e vedere al volo se ci sono problemi.
Per il resto, avvisi personalizzati di GA e notifiche GSC sempre attivi/aggiornati.”
Come potete notare, anche con la pausa, non sono ancora riuscito a trovare il tempo per fare la migrazione ad una nuova piattaforma per la newsletter ma questa settimana è stata bella intensa a livello di contenuti ( certo qualcosina me lo tengo per domenica! ) e sinceramente non vedevo l’ora di condividere tutto con voi. Sembra una frase sdolcinata ma è proprio così!
Anche per oggi è tutto, vi auguro una buona giornata e sopratutto un buon weekend,
PS: se vuoi recuperare le vecchie campagne, puoi farlo da qui: http://bit.ly/evseo-news-archive