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Home > EV SEO Podcast [SEO da ascoltare] > URL e SEO: meglio con o senza tassonomia? – EVSEO Podcast #5

Pubblicato il 2018-01-26

Ultima modifica il 2020-02-03

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In questo articolo voglio rispondere ad una domanda sulla quale sento dire sempre tutto e il contrario di tutto sulle community : a livello SEO sono meglio le url con o senza la categoria o, per meglio dire, tassonomia? Per intenderci, meglio la struttura nomedominio.tld/nomepagina o nomedominio.tld/nometassonomia/nomepagina?

Copertina dell'EV SEO Podcast intitolato "URL e SEO: meglio con o senza tassonomia?"

Il valore delle URL in un sito e nella SEO

Allora prima di rispondere a queste domande tanto per cominciare chiariamo subito che a livello SEO le URL in generale hanno molto, ma molto meno impatto di quello che si pensa. Avere url ricche di keyword non è un fattore determinante, almeno secondo la mia esperienza, così come non lo è direttamente la lunghezza della URL, che al massimo possono dare problemi tecnici lato server e client.

A livello di influenza diretta del posizionamento, eccezion fatta per il classico nome dominio con chiave secca nelle SERP dimenticate da Dio, scusate da Google, l’impatto è risibile se non effettivamente inesistente. L’intervento sulle URL di un sito già online va deciso su basi ben diverse, non ne vale mai la pena se si deve rincorrere un presunto miglioramento nel ranking.

Perchè spesso lascio stare la struttura URL

Personalmente la struttura delle URL e le logiche con le quali vengono formato sono alcuni degli elementi che meno mi piace toccare in fase di analisi e ottimizzazione di un sito per conto terzi perchè è un’attività che potenzialmente può generare diversi problemi, tra i quali:

  • dimenticarsi di fare alcuni redirect e accorgersene troppo tardi, quando il danno è fatto e Google deve analizzare delle pagine magari ben posizionate da capo, senza la garanzia di ottenere le stesse performance;
  • andare a rompere link assoluti nel codice, ovvero che puntano direttamente ad una URL invece che riferirsi in modo relativo ad un elemento presente sul sito, problema sia per quanto riguarda l’internal linking che librerie e fogli di stile. Questo problema è amplificato dal fatto che spesso ci si ritrova a mettere mani a codice scritto da altri senza commenti o riferimenti di alcun genere. Gente non si accorge per mesi che qualcosa va storto e iniziano i problemi per il crawler, cosa non proprio positiva per la propria SEO;
  • rendere necessario modificare sistemi esterni, quali CRM, che si appoggiano alla struttura delle URL;

E chissà quanti problemi non mi vengono in mente ora come ora. Già su queste basi, però, la struttura URL è meglio lasciarla stare se non in casi particolari dei quali parleremo più avanti in questo articolo.

La struttura URL non è la struttura del sito

La struttura del sito, lo dico sempre, è uno degli elementi chiave per una buona performance sulle SERP. Questa però non è da confondere con la struttura URL: la struttura del sito è composta dai sentieri di navigazione che noi scolpiamo attraverso i link interni in tutte le loro accezioni, le URL invece sono semplicemente dei punti di riferimento per richiamare le risorse del server quando necessario.

Anche per questo le URL con le subfolder delle tassonomie non sono neanche necessarie per dare un’indicazione della struttura ma sopratutto della gerarchi del sito a Google: non sono un dato chiaro per Google ed esiste un metodo sensibilmente migliore ovvero l’implementazione di breadcrumbs con dato strutturato che lo fa in modo palese e tramite un “linguaggio” ben comprensibile al motore di ricerca.

In generale quando c’è la possibilità di comunicare un dato utilizzando un dizionario come Schema è sempre preferibile farlo con questa metodologia.

Insomma bastano le breadcrumb per dare un’indicazione palese della struttura e della gerarchia ed è per questo che i siti senza la stringa di tassonomia nelle URL possono funzionare senza problemi.

Meglio inserire la categoria nelle URL di un nuovo progetto?

Tenendo bene a mente quanto detto nella sezione precedente di questo articolo penso che per un progetto che parte da zero sia sempre preferibile inserire le tassonomie nelle url per una serie di motivi che si riassumono in 2 parole: manutenzione e analisi. Più nello specifico:

  • Avere le URL parlanti, per così dire, rende le URL più leggibili e comprensibili agli esseri umani mentre si leggono i risultati di un crawl per capire le gerarchie e individuare, ad esempio, problemi che meccanicamente si ripetono in specifiche sezioni, come logiche che non funzionano ( canonical sbagliati, paginazione che non viene stampata etc. etc. ), eccessiva pesantezza delle pagine, tempi di risposta anomali e tanto altro;
  • URL di questo tipo permettono di utilizzare regex, xpath e compagnia bella per effettuare facilmente controlli ed estrazioni di dati in modo mirato su segmenti specifici del sito;
  • Stesso dicasi dei redirect e delle iniezioni di codice che come tante altre cose che possono essere fatte riferendosi essenzialmente ad una stringa presente nella URL. Questo può essere fatto su qualsiasi CMS o ancora meglio in sua assenza, senza la necessità di andare a pescare ad esempio le classi del body che applica WordPress per le tassonomie;
  • Un’altra possibilità  ( che personalmente amo sfruttare ) è quella di implementare la segmentazione dei contenuti con i software di web analytics senza iniettare codice ma basandomi ancora una volta su semplici stringhe selezionate con regex, con grande flessibilità e senza toccare installazioni particolarmente complesse e quindi fragili che capita di vedere in casa dei clienti;
  • Monica Maria Crapanzano, in una discussione sull’argomento qualche giorno su Fatti di SEO fa mi fa notare giustamente che può essere una grande comodità per la gestione delle sitemap ( e la loro generazione ) e per filtrare i dati dell’analisi delle ricerche in Search Console.
  • Le URL parlanti sono comodissime anche durante la creazione di report su segmenti del sito, come ad esempio su specifiche categorie, su Google Data Studio;

Infomma generalizzando questo tipo di struttura con la stringa di tassonomia in URL permettere la segmentazione delle pagine del sito in diversi momenti e per diversi scopi, sia in fase d’analisi che in fase di elaborazione dati.

Perché alcuni grandi siti non includono le tassonomie nelle URL?

Voglio leggerti nel pensiero: “Quindi se c’è tutta questa convenzienza ad avere queste stringhe di tassonomia nelle url ma non c’è un grande guadagno a non averle perchè alcuni grandi siti non hanno questa struttura?“. Perchè ad esempio Aranzulla non usa questo tipo di impostazione per le sue URL? I motivi in realtà possono essere diversi.

Prendendo ad esempio proprio il sito di Aranzulla un utente di Fatti di SEO ( del quale purtroppo non ricordo il nome ) riportava il fatto che Aranzulla durante un corso in aula consigliasse come me di usare per nuovi progetti la tassonomie nelle URL e che lui tutt’ora non le include perchè aveva troppe pagine per le quali gestire questo tipo di cambiamento.

Secondo me anche solo con il minimo sospetto che Google menta quando dichiara, come ha fatto non troppo tempo fa, che i redirect 30x non si mangiano più un pochino di PageRank Aranzulla non vuole rischiare di perdere anche solo una piccola frazione della spinta data dai suoi preziosi link in ingresso. Per altro ho sentito dire da più di una persona che preferisce contattare i webmaster che linkano una pagina che ha cambiato url per fargli correggere il link piuttosto che usare la semplice redirezione ( non sarebbe il primo che sento ) quindi immaginate che mole di lavoro comporterebbe un’attività del genere.

Spesso questi grandi e anziani siti pagano una impostazione iniziale poco lungimirante e semplicemente, come per altro farei io, non si prendono il rischio di sbagliare qualcosa nel passaggio per non guadagnare praticamente nulla a livello di performance SEO. Le analisi si possono fare lo stesso, anche se con un poco più di fatica.

Questo è il classico caso dove guardare “quelli bravi” e copiare le loro decisioni senza capirne esattamente il perchè è un buon metodo per commettere di fatto gli stessi errori e rimanere per sempre secondi.

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