► E’ tornata la SEOttimana! Questa settimana si parla di Penguin, ho voluto fare uno po’ di demistificazione e frenare le fantasie galoppanti che spesso sui socialvedo correre su immense praterie di false sicurezze ( poeta oltre che SEO ).
Guardatevi il video se non l’avete fatto ( e mettete un bel pollice in su se vi è piaciuto! ). Tanto che ci siete, guardate anche il trailer al canale, secondo me vi piace… 🙂
► Barry Schwartz ha avuto un’interessante conversazione con Illyes ( per chi non lo conoscesse, un Googler piuttosto importante che da quando Cutts si è ritirato fa, tra le altre cose, da portavoce per la search insieme a Mueller ) con un update interessante su di una cosa che evidentemente avevo sottovalutato nel video su Penguin.
Pare che Illiyes abbia chiarito il passaggio della dichiarazione di Google dove si dice “Penguin NOW DEVALUES spam”: secondo lui il nuovo Penguin tenderà a TOGLIERE la spinta del pagerank dei link spammosi, più che declassare il sito sulle SERP, quindi dovrebbe esserci meno necessità di fare il disavow ( superando il problema dei tempi biblici del quale parlo nel video ). Incrociamo le dita!
Naturalmente i siti che generano i link brutti la clavata la prendono lo stesso, così come la prenderanno chi sistematicamente acquisisce linkacci ( e forma un pattern che urla “GUGGHEL TI FREGGHIO”)
► A proposito di pinguini, ecco una bella collezione di tecniche per la link building sensate e sopratutto che possono funzionare ( alcune meno di altre in Italia ). Voi conoscevate l’operatore AROUND(?) di Google? Io sinceramente no, ci sto giocando da stamattina!
Anche l’idea di fare linkbuilding sulle mappe interattive mi gusta parecchio… Superate l’anglofobia ( si dice così?? ) e leggete questo articolo porca miseria!
► Tave ha pubblicato due video che mi sono piaciuti, uno sui link e uno su Penguin .
Devo dire che ho rivalutato molto il suo canale, l’anno scorso c’era troppo Gossip e invece quest’anno è partito proprio bene! Mi piace sopratutto perchè dice le cose “in italiano”, bravo!
► Su Fatti di SEO si è sviluppata una conversazione su di un tema interessantissimo sul quale sto lavorando dietro le quinte da tanto ( e sul quale sicuramente interverrò a SMXL ), che è quello della disambiguazione dei search intent nelle SERP delle query ambigue da parte di Google. Riporto il mio commento:
“se apri Google e digiti una query spesso vedrai documenti che rispondo a bisogni differenti: informazioni, acquisti, liste di immagini. Solitamente la tipologia di documento che si posiziona per prima è la “variante” dello user intent per quella query più popolare. Questo vale sopratutto per le query “ambigue” che non hanno un intento di ricerca univoco.
Lo capisci leggendo uno a uno i risultati di Google :)”
Google l’ho visto, tra le altre cose, disambiguare per:
- intent ( commerciale, ricerca informazioni, ricerca di liste … )
- media ( sito prevalentemente testo, video, immagine )
- sottoclassi di entità
Riguardo a quest’ultimo passaggio, vii faccio anche riflettere su di un aspetto del quale non ho MAI letto nulla neanche in inglese, ma che io uso spesso per posizionarmi per query MOLTO competitive per posizionare siti con MOLTI POCHI segnali off page ( alla faccia di chi dice che i SEO non condividono) ma che sono altamente caratterizzanti: esiste anche la disambiguazione dei principali tipi di attore ( non di siti ma proprio di “entità brand” ) della SERP nelle sottoclassi della query originale.
Per capirci, se una SERP ( solitamente l’ho osservato in quelle dall’intent commerciale o che comunque viene formata da siti che rispondo a intent transazionali ) serve per la maggior parte “entità brand” come risultati di ricerca, analizzate questi primi 10 posti e vi renderete conto che con ogni probabilità i brand hanno identità verticali.
Provate da anonimo a cercare “lampade” e guardate come nei primi risultati ci siano quelle “da terra”, “per interni” , “sospensione”.
Questa è una disambiguazione abbastanza “banale”, ma è possibile anche ragionare in modo meno “diretto” e infilarsi a forza in query anche molto competitive. L’importante è far capire a Google la verticalità del brand in una delle sottoclassi della query originale. Meditate!
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|■ Cosa dicono i vicini: news dal mondo non-SEO che toccano la SEO!
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► ( via Michael Martinez ) 6 ingegneri di Google potrebbe avere sviluppato qualcosa che avrà un impatto significativo sulla nostra amata Internet , un algoritmo in grado di gestire e mitigare l’effetto collo di bottiglia sulle connessioni TCP/IP. Se qualche tecnico all’ascolto vuole approfondire, lo ospito volentieri nella prossima newsletter :).
► Google Data Studio disponibile in Italia! Sinceramente mi ero scordato di questa bellezza di app che ti permette di creare report fichissimi prendendo dati da diverse tipologie di fonte. Date un’occhiata a questo video e iniziate a bestemmiare con me per creare i primi report!
► Il Fatto Quotidiano mette in testa alla prima pagina del suo sito una “news” ( si sapeva da mesi ) che riguarda il fatto che Google personalizza i confini della nazioni ( !!! ) a seconda della locazione di chi sta guardando la mappa . Visto che in italiano non c’era niente e siete pigri, vi incollo il link!
► Google ha rilasciato un algoritmo di machine learning opensource che riesce a descrivere correttamente un’immagine nel 94% ( !!! ) dei casi. Incredibile, pensate cosa si potrebbe fare con una tecnologia simile! Ad esempio, suggeriva un utente, un occhiale che descrive la realtà per i ciechi. Io mi accontenterei di un motore di ricerca che riconosce le immagini!
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|■ SEO Meteo
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Continuano le correnti fredde pinguiniche. Niente paura: se prendete freddo, potrete guarire in qualche settimana con le dovute attenzioni… 🙂
Buona continuazione della settimana,
E.V.