Sulle parole chiave a volume zero
Continua la mia chiacchierata con Walid Gabteni di Light on SEO e si parla delle chiavi con volume zero: qual è il loro vero valore nell’ambito della keyword research? Buona lettura!
(continua dalla scorsa puntata)
Emanuele: bravo, volevo proprio citarlo alla fine. Stavo proprio per dire “ce l’hai uno strumento per fare queste cose qua?” Codalunga.net. Ancora non l’ho provato per bene. È una versione superfiga del keyword shitter?
Walid: è molto ispirato dal keyword shitter però ho aggiunto delle funzionalità che trovi su answerthepublic con le domande “Chi? Come? Cosa? Quando? Perché?“, per avere anche sull’argomento la lista delle domande.
La cosa bella è che poi nell’input puoi chiedere tante parole chiave, quindi non sei obbligato di fare una ricerca alla volta risparmi un sacco di tempo. E c’è un’altra metrica che uso dopo, perché te mi dirai “ok, ma su queste parole chiave non ci sono volumi di ricerca”: spesso non ci sono, è uguale a zero.
Quindi quale metrica posso usare per identificare se un cluster è interessante, se tante parole di questo cluster appunto mi danno zero come volume di ricerca? Ad esempio, se il cluster “potenza” è interessante ma ho volumi di ricerca debole, posso vedere quante parole chiave contengono quella parola. E questo diventa un indicatore. Se un cluster lo ritrovi in tantissime parole chiave diverse, è un segnale secondo me. Non so se mi sono spiegato.
Emanuele: è chiaro, secondo me sì. Uno in queste parole chiave con zero traffico – a parte che lo zero traffico, lo sai meglio di me, non è vero che sia zero traffico.
Tra l’altro basta aprire una qualsiasi Search Console ma anche, per esempio, la sezione live di Analitycs: delle volte riporta delle query diverse. Se uno si mette lì un’oretta a guardare i siti con un alto traffico, trova delle robe assurde. Ti rendi conto della quantità inimmaginabile di variazioni di queste chiavi che ci sono.
Che in realtà una chiave che sembra avere zero di volume, magari fa 10 ricerche al mese ma ha 50 varianti, perché naturalmente questi tool vanno sull’exact match su queste query, non è che vanno a raggruppare o a consolidare questi mini clusterini di chiavi che in realtà sono variabili della stessa…chiave, sto usando la parola sbagliata…queste mini cluster di query che sono tante variabili della stessa query, in realtà i volumi dopo ci vengono sotto.
E negli ultimi update poi ho visto proprio Google che magari ti toglieva la chiave ambigua ma ti dava dei grossi gruppi di chiavi, analoghe nel significato, che andavano a fare il volume di traffico che magari non calava. E in questo ragionamento che dici tu di andare a guardare i punti in comune in queste query a zero volume, e trovare anche lì delle indicazioni di trend oppure di raggruppamenti, in un certo qual senso, che sono nascoste nei dati, mi trovi 100% d’accordo. Si trovano delle cose molto interessanti.
Walid: grazie per avere chiarito la mia spiegazione che era terribile.
Emanuele: no no, si capiva bene sennò non avrei capito.
Walid: E poi non sono solo 10 ricerche al mese. Per esempio, sulla search consolle vedo spesso delle chiavi che fanno più di 1000 impressioni nel mensile. Ovviamente per delle pagine che sono posizionate in prima pagina su Google, dove Keyword Planner ti dà zero, dove non le vedi nemmeno su AHREFS o Semrush perché non le monitorano proprio, non le seguono. Quindi non hanno dati su queste chiavi, quindi la coda lunga è assolutamente una cosa da non sottovalutare.
Emanuele: perché spesso partono da una base dati che è riferita alla SEM – tra l’altro si chiama SemRush perché penso che all’inizio facesse solo AdWords, poi hanno capito di avere la gallina dalle uova d’oro della SEO. Partendo da questi database, ma lo stesso keyword planner lui va ad analizzare, a riportare i dati di chiavi dove si muove del denaro a livello di ADS, appunto. Probabilmente c’è un sottobosco di chiavi anche con volumi molo alti che però non c’è bidding, non ci sono i dati e quindi vengono ignorate sia dai tool ufficiali sia da quelli di terze parti.
Walid: anche perché devono fare delle scelte a livello di risorse, e devono essere allocate a dove gli sembra più interessante. Io non mi ricordo la statistica, c’è anche il fatto che tutti i giorni c’è una certa percentuale non indifferente, di parole chiave che non sono mai state ricercate prima.
Emanuele: sì, la famosa statistica di cui si parlava in merito a Rank Brain: il 15 % delle chiavi giornaliere non sono mai state fatte prima.
Walid: pensavo di più, però questa cosa ha anche un significato. Quindi non si può chiedere troppo a Semrush, AHREFS o Seozoom. Ma neanche al Keyword Planner, assolutamente.
Emanuele: o anzi, neanche a Google perché – sì, come dici tu deve fare un’economia di computazione. Io faccio un esempio che mi ha aperto gli occhi.
Amazon ha questo sistema di cloud computing dove tu puoi immagazzinare petabyte di dati, anche di più. E praticamente Amazon ha un servizio pazzesco: se tu devi trasferire dei database con degli ordini di grandezza di petabyte o di più, che trasferirli, anche per la connessione migliore del mondo, anche con 10.000 connessioni parallele ci vuole 100 anni, loro ti prendono i server, li mettono su dei tir e te li portano.
Una soluzione che uno non si aspetterebbe, non so come dire…”ma come, abbiamo le connessioni, le cose”…eh no, ci sono dei problemi di ordini di grandezza e quando tu hai miliardi di miliardi di query che vengono moltiplicate perché tutti i giorni, anche solo il 15% – magari mi ricordo male e invece era il 50 – ma anche solo il 15% di 10^12, 10^15 query tutti i giorni, iniziamo a parlare di numeri apocalittici, cioè è una cosa inimmaginabile. Anche loro devono fare economia.
Ed è per questo che le SERP di alcune specifiche query, quando le andiamo a leggere, fanno veramente schifo: perché non allocano delle risorse per analizzare altre query dove loro evidentemente hanno più guadagno, perché poi Google ci guadagna su queste cavolo di SERP.
E se fanno fatica a Google, pensa quanto può far fatica un tool per quanto sia popolare, fatturi, abbia delle risorse e quello che volete, ma sicuramente ha una quantità di risorse e un budget computazionale completamente diverso. Parliamo proprio di ordini di grandezza.
Walid: …dobbiamo avere l’attesa giusta. Non ci dobbiamo aspettare troppo, loro ci devono dare i dati che ci aiutano a fare delle analisi, e non hai bisogno di avere tutto per fare un’analisi globale. E già ci danno tanto secondo me.
Emanuele: certo! Senza sarebbe un lavoro molto più difficile. Se poi dovessimo usare solo i tool che rende disponibile Google ci sarebbe da piangere su alcune cose. Anche se, a dirla tutta, una query research secondo me deve sempre passare per una navigazione delle SERP.
Poi si, assolutamente, partire da una base dati di questi tool ti aiuta tantissimo su tantissime cose ma ci deve essere un momento in cui vai a leggerti proprio le cose come stanno.
Walid: sì sì, e ancora una volta questo è un lavoro pazzesco a livello di consulenza, di preparazione dei dati. Te solo per preparare i dati, non lo so se lavori, su Google Sheet per esempio, devi avere tante colonne, fare delle righe e devi veramente lavorare sul tuo file di dati ma è veramente fondamentale per tutto il progetto e, ancora una volta, non si può parlare di linking interno, di struttura del sito secondo me, di struttura giusta del sito se non abbiamo fatto questo lavoro.
Emanuele: chiaro, hai assolutamente ragione. E come al solito è venuta una puntata nella puntata. Infatti, forse quando ascolterete questa cosa l’avrò divisa in più parti. Però secondo me oggi abbiamo registrato… non so se pubblico prima questa o quell’altra. Abbiamo registrato un’altra chiacchierata dove abbiamo saltato più di palo in frasca io e Walid. Una chiacchierata che è molto interessante secondo me, però sono 3 ore di audio dove parliamo di tantissime cose della SEO!
Questa volta secondo me siamo stati più focused e abbiamo tirato fuori una roba molto bellina. Walid, io il codalunga.net te lo volevo rilanciare, pubblicizzare, perché sicuramente visto che l’hai fatto tu è una cosa fighissima. Ripeto, codalunga.net non l’ho usato tanto ma con SEOHero mi ci sono divertito molto!
Se non hai nient’altro da aggiungere direi che magari aspettiamo qualche domanda, se viene fuori qualcosa di particolarmente fico possiamo fare un’altra chiacchierata così come oggi, magari con chi ci ha fatto la domanda. Sennò, immagino conoscendoti, che sei disponibile tanto quanto me a rispondere ai commenti degli utenti dovunque verrà pubblicata questa cosina qua.
Walid: assolutamente. Quando posso è sempre con tanto piacere. Ti ringrazio, non ho niente di aggiungere.
Emanuele: beh, 1 ora e 08 di registrazione, secondo me di cose ne abbiamo dette. Grazie mille Walid, questa mi sa che non sarà l’ultima chiacchierata. Grazie a tutti, grazie ancora a Walid
Walid: grazie Emanuele, grazie a te, ciao.